PRESEPE DELLA PARROCCHIA DI OSTE - OSTE DI MONTEMURLO (PO)

Oste è una frazione di circa 4000 abitanti, situata nel comune di Montemurlo, in provincia di Prato, ma appartenente alla Diocesi di Pistoia.
Da sempre nel periodo di Natale il presepe non è mai mancato nella nostra comunità, sia nella vecchia chiesetta costruita all’inizio degli anni ’60, sia nella nuova grande chiesa costruita negli anni ’80. 
Dal 2002 l’allestimento del presepe è stato affidato ad un gruppo di giovani che negli ultimi anni hanno voluto rilanciare la tradizione ed il messaggio del presepe organizzando ogni anno un concorso di presepi zonali.
Il rilancio del presepe è stato fatto anche da un punto di vista tecnico con l’aumento delle dimensioni del presepe che attualmente ricopre una superficie di 25 mq all'interno della Chiesa parrocchiale, e con l’acquisto di nuove statue, di effetti scenici, la cura minuziosa dei dettagli e la realizzazione di case e attrezzi artigianali.
In questi ultimi anni, quindi, il grande Presepe di Oste è un appuntamento molto atteso non solo da tutta la comunità ma anche da un numero sempre più crescente di visitatori provenienti da altre zone delle provincie limitrofe.
Ogni anno i ragazzi del gruppo presepe propongono effetti, scenari e scorci sempre nuovi, capaci di stupire l'osservatore più attento; l’ambientazione infatti è impreziosita da effetti scenici e sonori, ogni anno sempre più particolareggiati.
Il Presepe di Oste ogni hanno propone un tema che aiuti i fedeli e i visitatori a fare una riflessione sui vari aspetti del Natale e sul mistero dell’incarnazione di Gesù.
Il grande Presepe artistico di quest’anno, che prende vita dalle figure di Marta e Maria di Betania, è dedicato alle popolazioni colpite in questi mesi dal terremoto del centro Italia, e trova ispirazione da una catechesi del vescovo Mansueto Bianchi, recentemente scomparso.
Il Presepe quest’anno è cresciuto di dimensione, raggiungendo una superficie di 35 mq, ed è allestito come sempre all'interno della Chiesa parrocchiale in piazza Amendola a Oste; l’ambientazione è sempre più impreziosita da effetti scenici e sonori con una minuziosa cura dei dettagli.
Vi aspettiamo fino al 2 febbraio 2017, tutti i giorni dalle 9 alle 19.

Per visite in altri orari, visite guidate gratuite e visite di gruppi numerosi si prega di contattare la Parrocchia allo 0574/798667 (è possibile lasciare un messaggio in segreteria per essere richiamati).
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare la pagina Facebook PresepeDellaParrocchiaDiOste e il sito www.parrocchiaoste.it.




Il presepe del 2015
Il Presepe 2015 ha come titolo “Venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto” (Gv. 1,11) e porrà maggiore attenzione all’accoglienza dei tanti migranti che giungono in condizioni disperate nelle nostre coste, e non mancheranno dei forti richiami al Giubileo della Misericordia.
Il Presepe 2015 sarà inaugurato e benedetto Sabato 5 Dicembre al termine della Santa Messa delle ore 16:30, e sarà visitabile tutti i giorni, dalle 9 alle 19, fino al 2 Febbraio 2016, festa della presentazione di Gesù al tempio (esclusi gli orari delle celebrazioni e il pomeriggio del 25 Dicembre).
Ecco gli appuntamenti già in programma del Presepe 2015:
Sabato 5 Dicembre ore 16:30 - Santa Messa, apertura e benedizione del Presepe
Notte di Natale - Deposizione del Bambino Gesù nel Presepe
Mercoledì  6 Gennaio  ore 10:30 - Arrivo dei Magi e santa Messa
Martedì 2 Febbraio - Presentazione di Gesù al Tempio ore 21 - Santa Messa e spegnimento del Presepe.

Per visite in altri orari, visite guidate gratuite e visite di gruppi numerosi si prega di contattare la Parrocchia allo 0574/798667 (è possibile lasciare un messaggio in segreteria per essere richiamati).
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare la pagina Facebook PresepeDellaParrocchiaDiOste e il sito www.parrocchiaoste.it.










Il grande Presepe artistico della Parrocchia di Oste 2015
“Venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto” (Gv. 1,11)

Il Presepe 2015 ha come titolo “Venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto” (Gv. 1,11) ed è proprio il tema dell’accoglienza che vogliamo sottolineare e che Papa Francesco ci esorta a mettere in pratica:

“In questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta. Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo.” (Misericordiae Vultus 15)

Anche il nostro Vescovo Fausto Tardelli, nella sua lettera pastorale per l’anno giubilare “Misericordiosi come il Padre”, ci presenta il tema dell’accoglienza attraverso la riscoperta delle opere di Misericordia:

“E’ l’anno della Misericordia e il riferimento alle opere di misericordia materiali e spirituali deve essere costante. Dice il Papa: “Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti.” (Misericordiae Vultus 15). […] Se non impariamo ad essere misericordiosi gli uni nei confronti degli altri, come potremmo pensare di testimoniare la Misericordia di Dio nella società? Non saremmo per niente credibili.” (Misericordiosi come il Padre 8)


Fra i vari temi che riguardano l’accoglienza, forte è stata per noi l’importanza di porre maggiore attenzione alla questione dei tanti migranti che giungono in condizioni disperate nelle nostre coste, affinché in noi non prevalga un sentimento di rifiuto ed indifferenza, ma piuttosto sappiamo attuare gesti  e atteggiamenti concreti di accoglienza e solidarietà. Per questo abbiamo scelto come titolo il versetto 11 del prologo di Giovanni: “Venne fra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto” e a questo proposito Benedetto XVI diceva:

“Queste parole riguardano in definitiva noi, ogni singolo e la società nel suo insieme. Abbiamo tempo per il prossimo che ha bisogno della nostra, della mia parola, del mio affetto? Per il sofferente che ha bisogno di aiuto? Per il profugo o il rifugiato che cerca asilo? Abbiamo tempo e spazio per Dio? Può Egli entrare nella nostra vita? Trova uno spazio in noi, o abbiamo occupato tutti gli spazi del nostro pensiero, del nostro agire, della nostra vita per noi stessi?
[…] Giovanni ci dice: “A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio” (Gv 1,12). Esistono quelli che lo accolgono e così, a cominciare dalla stalla, dall’esterno, cresce silenziosamente la nuova casa, la nuova città, il nuovo mondo. Il messaggio di Natale […] ci dice che Dio non si lascia chiudere fuori. Egli trova uno spazio, entrando magari per la stalla. (Benedetto XVI - Omelia 25 dicembre 2007) 

Ed è proprio questo quello che vorremmo trasmettere con il nostro presepe di quest’anno. La porta del nostro cuore spesso è chiusa e non lascia posto all’accoglienza, né di Dio, né del prossimo; ma Dio non si lascia chiudere fuori e trova spazio passando per una stalla dove, insieme Maria e Giuseppe, ha vissuto la drammatica condizione di essere profughi. A questo proposito Papa Francesco diceva:

“Ogni presepio ci mostra Gesù insieme con la Madonna e san Giuseppe, nella grotta di Betlemme. Dio ha voluto nascere in una famiglia umana, ha voluto avere una madre e un padre, come noi.
Il Vangelo ci presenta la santa Famiglia sulla via dolorosa dell’esilio, in cerca di rifugio in Egitto. Giuseppe, Maria e Gesù sperimentano la condizione drammatica dei profughi, segnata da paura, incertezza, disagi (cfr Mt 2,13-15.19-23). Purtroppo, ai nostri giorni, milioni di famiglie possono riconoscersi in questa triste realtà. Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie. In terre lontane, anche quando trovano lavoro, non sempre i profughi e gli immigrati incontrano accoglienza vera, rispetto, apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili. Perciò, mentre fissiamo lo sguardo sulla santa Famiglia di Nazareth nel momento in cui è costretta a farsi profuga, pensiamo al dramma di quei migranti e rifugiati che sono vittime del rifiuto e dello sfruttamento, che sono vittime della tratta delle persone e del lavoro schiavo.(Papa Francesco, Angelus 29 Dicembre 2013)

Infine, nel nostro Presepe non mancheranno dei forti richiami al Giubileo della Misericordia.

 “Il Giubileo, è vicino. Davanti a noi sta la porta, ma non solo la porta santa, l’altra: la grande porta della Misericordia di Dio - e quella è una porta bella! -, che accoglie il nostro pentimento offrendo la grazia del suo perdono. La porta è generosamente aperta, ci vuole un po’ di coraggio da parte nostra per varcare la soglia. Ognuno di noi ha dentro di sé cose che pesano. Tutti siamo peccatori! Approfittiamo di questo momento che viene e varchiamo la soglia di questa misericordia di Dio che mai si stanca di perdonare, mai si stanca di aspettarci! Ci guarda, è sempre accanto a noi. Coraggio! Entriamo per questa porta!” (Papa Francesco, Udienza generale 18 Novembre 2015)

Con questo spirito ci prepariamo a vivere non solo questo Natale, ma tutto l’Anno giubilare e tutta la nostra vita.



 

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